Con il nuovo CCNL vengono ripartite risorse per tutto il personale ed estesi diritti ai precari
“Finalmente, dopo oltre cinque anni di mancato rinnovo, causati dalle esigue risorse messe a disposizione dai vari Governi, abbiamo sottoscritto l’ipotesi di CCNL per oltre 1,5 milioni di lavoratori e lavoratrici della scuola, dell’università, della ricerca e degli istituti di alta formazione”: così Elvira Serafini, segretario generale dello Snals-Confsal dopo la firma del CCNL Istruzione e ricerca 2019/21.
“Siamo giunti a questo traguardo grazie alla lotta ed alla mobilitazione messe in atto in questi anni dallo Snals-Confsal, che ha sempre difeso le prerogative della contrattazione contro le imprevidenti invasioni della legge nelle materie legate al rapporto di lavoro” aggiunge Serafini.
“Con il nuovo CCNL vengono riportate alla contrattazione diverse materie che le erano state sottratte e ripartite risorse per tutto il personale nell’ottica della giusta ed equilibrata valorizzazione di tutte le componenti della comunità scolastica, compreso il personale precario al quale vengono estesi importanti diritti finora riservati solo al personale a tempo indeterminato” prosegue.
“Questo contratto – conclude, la cui vigenza triennale 2019/2021 è già conclusa, assume una forte valenza anche nella prospettiva del suo successivo rinnovo e dei relativi impegni che dovranno essere assunti dal nuovo Parlamento e dal nuovo Governo per l’attuazione di una nuova politica nei confronti dell’istruzione e della ricerca, che devono ritornare ad essere considerate una risorsa strategica per il nostro Paese“.