CCNL 2019/2021: le dichiarazioni del Segretario Generale SNALS-Confsal, Elvira Serafini
“Dopo quasi un anno di trattative, abbiamo sottoscritto, finalmente, il CCNL 2019/2021, la cui vigenza triennale è già conclusa. Esso rappresenta un ulteriore passo avanti, certamente non definitivo, nella direzione della giusta ed equilibrata valorizzazione di tutte le componenti della comunità scolastica, compreso il personale precario”.
Le dichiarazioni del Segretario Generale SNALS-Confsal, Elvira Serafini, al termine della trattativa per il rinnovo contrattuale, nel videomessaggio al link: https://www.facebook.com/SindacatoSnals/videos/250070967772330?locale=it_IT
Chiuso il CCNL Istruzione e Ricerca 2019-2021. E ora si pensi al prossimo contratto
(Roma, 17 luglio 2023) Lo scorso 14 luglio lo Snals-Confsal ha firmato l’ipotesi di CCNL Istruzione e Ricerca 2019-2021.
Una trattativa lunghissima e irta di difficoltà, segnata per il settore degli enti pubblici di ricerca dal tema della disparità di risorse disponibili per la valorizzazione professionale del personale, assegnate dalla legge di bilancio per il 2022 solo agli enti vigilati dal Mur. Un “peccato originale” che lo Snals-Confsal ha tentato di cancellare in ogni modo, chiedendo ripetutamente alle istituzioni le risorse mancanti per il personale degli enti non vigilati dal Mur, sia con iniziative individuali sia unitariamente con le altre OO.SS.
In assenza di risposte concrete, il rinvio della riforma dell’ordinamento professionale di tutto il personale ad una successiva sequenza contrattuale, stabilito nel contratto appena firmato, è rimasta l’unica opzione possibile. Era impensabile accordarsi su un nuovo ordinamento senza poter assicurare uguali prospettive di carriera a tutto il personale del settore, indipendentemente dall’ente d’appartenenza.
Il contratto 2019-2021 contiene importanti risultati che riguardano la regolazione del lavoro a distanza. Il lavoro agile (artt.11-15) riguarda sia tecnici e amministrativi che ricercatori e tecnologi. Per questi ultimi viene introdotto un apposito articolo (140) volto a tutelare l’autonomia di ricerca, in accordo con le normative europee e nazionali. L’art. 58 del CCNL 1998/2001 non è stato modificato, nonostante fosse stata avanzata dalle OO.SS. una proposta di revisione in senso estensivo. Viene regolato anche il lavoro da remoto (art.16) utile in particolare anche ad alcune figure professionali tecniche.
Nell’ipotesi del CCNL sono stati migliorati inoltre altri elementi: vengono eliminati in più punti i riferimenti ai “premi” , sostituiti con il concetto di “maggiorazione dei trattamenti economici correlati alla valutazione della prestazione individuale” (art.19 e art. 123).
C’è poi l’ampliamento delle tutele delle donne vittime di violenze (art.17) e del personale che ha intrapreso percorsi di transizione di genere con il riconoscimento, per quest’ultimo, del diritto di usufruire di identità alias (art.21).
Sul piano delle relazioni sindacali (art.123) vengono estese le materie di informazione che ricomprenderanno gli statuti e i dati sulla consistenza di personale, ivi compresi i contratti di lavoro flessibile. Inoltre, saranno oggetto di contrattazione integrativa i criteri di attribuzione di eventuali maggiorazioni economiche a seguito della valutazione della prestazione individuale.
Novità apprezzabili anche sul piano dei permessi e delle assenze. Vengono ampliati, in modo da equiparare al ricovero le assenze dovute a day hospital e simili (art.131) evitando decurtazioni sull’accessorio e in modo da salvaguardare le famiglie con figli con DSA introducendo una flessibilità oraria (art.132) e i permessi vengono interpretati in senso più favorevole al dipendente, come nel caso delle 18 ore di permesso retribuito nell’anno, per particolari motivi personali o familiari, che il lavoratore può ora richiedere senza necessità di specifica documentazione e/o giustificazione. Il diniego da parte del superiore dovrà essere motivato e formalizzato (art.128).
La battaglia per il reperimento delle risorse per la valorizzazione del personale degli enti non Mur riprenderà subito, altrimenti è impossibile affrontare qualunque ipotesi di riforma ordinamentale, pure necessaria a oltre trent’anni dal DPR 171/1991, come anche per il reperimento delle risorse nella prossima legge di bilancio per il nuovo CCNL 2022-2024: sono ancora numerose le istanze del mondo della ricerca che non hanno trovato risposta nel contratto appena firmato.